Biometria


Stato delle ricerche sulla lettura delle onde cerebrali

Dopo molte ricerche, siamo arrivati alla conclusione che non è possibile ricavare informazioni affidabili “guardando” il cervello dall’esterno.

Non si tratta di budget, si tratta di vedere il cervello dal di fuori, quindi vedere solo il risultato della somma della attività di tutti i neuroni del cervello insieme (con minime differenze dovute alla posizione degli elettrodi – talmente minime che gran parte delle volte è solo rumore o disturbi dovuti ai movimenti)

Per cui il “paziente” non può “pensare a un tasto premuto” ma lo ottiene con una attività diversa. E premere il tasto è solo un effetto collaterale di questa intensa attività. In pratica si deve imparare a coinvolgere tutto il cervello e sincronizzarlo, per far aumentare, ad esempio, le onde Alfa rispetto alle Beta. Una persona normale non ci riesce proprio, i più bravi riescono a farlo in alcuni secondi, ma solo concentrandosi e stando fermi.

Un po’ come dire: “per premere il tasto freccia-su devi smettere di respirare fino a che vedi che il tasto è premuto, per rilasciarlo ricominci a respirare e dopo alcuni secondi si rilascerà”

Eseguire azioni con il pensiero ?

Per eseguire azioni esistono metodi migliori. Se fosse questione di budget gli allievi di Hawking (https://it.wikipedia.org/wiki/Stephen_Hawking) avrebbero dotato la sua sedia di un casco super elaborato. Ma le hanno provate tutte e alla fine hanno scelto di guardare i movimenti oculari con una telecamera.

Con una telecamera, ad esempio, la chiusura degli occhi si rileva in tempi brevissimi. Con la chiusura dei due occhi si possono ottenere quattro bit di informazione e molti di più con i movimenti degli occhi, gli impulsi mioelettrici, la direzione e velocità del respiro etc… Con queste tecniche si possono ottenere facilmente decine di bit al secondo mentre con un EEG, per quanto costoso, i tempi di reazione sono di molti secondi per un solo bit.

Per Hawking hanno fatto proprio così, se si guarda con attenzione, in tutte le sue foto recenti si vede una telecamera appesa agli occhiali (e in alcuni casi anche altri sensori sperimentali).

Stephen Hawking     Stephen Hawking

E ora Hawking può parlare, navigare in internet e anche scrivere libri. Con il pensiero non potrebbe mai fare tutte queste cose.

Se ci fosse qualche possibilità di usare il pensiero non avrebbe problemi di budget. La sola carrozzina costa come centinaia di MindWave e di EmotivEEG e aveva già batterie al litio quando nessuno di noi le aveva nemmeno sentite nominare.

Possiamo noi fare meglio del MindWave e dell’EmotivEEG ?

Dispiace dirlo, ma non possiamo. Quei due apparecchi sono stati progettati con molta cura e “le tentano tutte” per ottenere il miglior risultato possibile. Eppure ottengono risultati più o meno confusi (quando va bene), e del tutto casuali (quando il soggetto non è adatto).

Soggetto inadatto? Le scuse sono sempre le stesse, si deve allenarsi di più, ci vuole più concentrazione… In pratica per premere un tasto bisogna rilassarsi completamente e poi concentrarsi per alcuni secondi. Cosa si dovrebbe fare per scrivere un messaggio? Probabilmente dieci anni di apprendistato come monaco buddista.

Oramai gli elettrodi di una certa qualità sono tutti senza contatto, ma i risultati sono sempre più o meno gli stessi: grande instabilità e nessuna sicurezza che se ha funzionato oggi funzionerà anche domani. Nemmeno con 24 terminazioni e con apparecchi grossi con un armadio sono riusciti ad avere risultati decenti.


Elettrodi attivi  (prima versione)

 

La prima versione, come da immagini precedenti, richiedeva un particolare elettrodo con punte argentate. Ringraziamo Marco Vitali della ditta: www.vitalibruno.com per averci preparato velocemente un involucro di test in argento (vedere immagine). Per fare contatto con la pelle non c’è di meglio che l’argento, nemmeno l’oro è migliore, e le punte aiutano a passare i capelli e a mantenere fermo l’elettrodo.

Purtroppo le prove hanno dimostrato che anche con questi elettrodi basta il minimo movimento per creare differenze di potenziale dello stesso ordine di grandezza dei segnali EEG (100 uV). Per evitarlo si deve sgrassare la pelle con alcool e premere molto con la fascia. E purtroppo accade anche che dopo un certo tempo le punte, per quanto arrotondate, comincino a dare fastidio. In meno di un ora si creano segni nella pelle che poi durano per lungo tempo.

In conclusione, dispiace dirlo, ma questa strada non è abbastanza affidabile per far parte del sistema Theremino.


Elettrodi attivi  (senza contatto)

Fortunatamente durante le prove con il guscio in argento schermante e con gli elettrodi a impedenza altissima abbiamo scoperto che anche con un sottile strato isolante tra elettrodo e pelle i segnali utili continuavano a passare per capacità.

Abbiamo scoperto la rilevazione ECG e EEG senza contatto!!!
Come al solito però è difficile arrivare per primi.
Basta cercare “Non contact electrodes” su Google…

Gli elettrodi senza contatto hanno molti vantaggi, primo tra tutti la completa eliminazione del collegamento galvanico con il paziente, quindi sicurezza al 100% senza batterie o complicati circuiti di alimentazione con norme di sicurezza impossibili.

Vantaggi degli elettrodi senza contatto:

  • Sicurezza totale (il paziente è elettricamente isolato)
  • Eliminazione dei complicati circuiti di isolamento
  • Eliminazione della necessità di andare a batterie
  • Niente tensioni galvaniche da contatto per cui non serve l’argento
  • Potendo usare il rame si fa tutto con più strati di circuito stampato
  • Segnale migliore anche se il paziente si muove
  • “Zero preparation” (non si deve pulire la pelle con alcool)
  • Niente punte di contatto
  • La superficie piatta e più facile da sterilizzare
  • Funzionamento anche attraverso i vestiti
  • Con prestazioni ridotte si arriva anche ad alcuni centimetri di distanza
  • Con prestazioni ridotte si possono fare elettrodi in stoffa (inumidita anche solo dal sudore)

Prime prove degli elettrodi con generatore di segnali

Chi volesse fare prove con ThereminoEEG versione 1.0 può scaricarlo da qui:
https://www.theremino.com/downloads/biometry#eeg

Per provarlo si può usare un pin impostato come ingresso Cap16 di tipo proporzionale e muovere con un dito. Se si muove velocemente si riesce ad arrivare anche oltre i 10 Hertz.

Stiamo preparando i nuovi PCB

O prima o poi cominceremo le prove di questi nuovi PCB. Il cerchio centrale sulla destra è l’elettrodo che si accoppia con la pelle, l’anello (e la faccia posteriore tutta in rame che non si vede) lo isolano dall’ambiente esterno con uno schermo attivo che riduce l’effettiva capacità praticamente a zero.

Per le prime prove abbiamo scelto un diametro esterno di 30 mm e lo spessore totale sta sotto ai 5 mm. Sono elettrodi abbastanza piccoli da stare comodamente al loro posto infilandoli sotto a una fascia elastica, ma nello stesso tempo hanno ben 6 centimetri quadri di elettrodo attivo.

La forma rotonda è un importante miglioramento, diventa molto più facile costruirli meccanicamente e fare i contenitori.

Versione 2 – con compensazione della capacità

 

Questa nuova versione ha un circuito di compensazione più complesso che, secondo le simulazioni, dovrebbe migliorare il funzionamento anche con elettrodi lontani dalla pelle. Con i forti segnali ECG si riesce a lavorare anche a distanze incredibili dalla pelle (10 mm  e anche fino a 20 mm con un certo degrado della banda passante)

Stiamo facendo esperimenti per determinare se questa compensazione è effettivamente necessaria e quali sono i migliori valori dei componenti.

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Montaggio del sensore

Prima di tutto tenete conto che non lo abbiamo provato quindi forse non funzionerà proprio. Potrebbe non funzionare bene o non funzionare del tutto per mille motivi, potrebbe auto-oscillare o raccogliere disturbi a frequenza di rete al punto da essere del tutto inusabile. Purtroppo il poco tempo che abbiamo se ne sta andando tutto per il NetHAL e i NetMaster che funzioneranno in rete e anche in WiFi (ma non con tutti i tipi di Pin del Master e con un solo Adc).

Theremino NonContact electrode Theremino NonContact electrode Theremino NonContact electrode

Il disco che si vede a sinistra è la faccia che va verso la pelle. Il lato verso la pelle da ora lo chiameremo “in basso”.

Naturalmente le parti metalliche non devono toccare la pelle quindi ci vorrà anche uno strato di sottile plastica isolante. Una plastica sottile come quella delle bottiglie dell’acqua può andare bene. La plastica andrà “imbutita” a caldo per formare un bicchierino. In alternativa si potrebbe trovare un bicchierino del diametro esatto e di plastica molto sottile.

La parte centrale del primo disco è la zona sensibile che deve accoppiarsi capacitivamente con la pelle e che è terribilmente sensibile e quindi va schermata il più possibile dai campi elettrici a frequenza di rete in arrivo dall’impianto elettrico.

Per cui attorno alla zona sensibile c’è un anello chiamato “di guardia”.

Il secondo disco è la faccia posteriore del primo disco e serve per schermare elettricamente la zona sensibile centrale dai componenti del terzo disco che altrimenti trasferirebbero per capacità i loro segnali al disco sensibile facendo irrimediabilmente autooscillare tutto quanto.

Intorno al primo e al secondo disco ci sono dei fori metallizzati che si comportano come una gabbia di Faraday e aiutano a schermare quel poco di segnale che potrebbe provenire dai lati.

Sia l’anello di guardia che la faccia posteriore sono collegati con un piccolo filo che passerà attraverso un forellino da fare nel rettangolo argentato “GUARD” del terzo disco. Li si collega a “GUARD” invece che a massa perché altrimenti la capacità verso massa smorzerebbe completamente il segnale.

Nella prossima immagine si vede il rettangolo argentato in cui si farà il forellino dove passa il filo che andrà saldato a “GUARD” del primo disco. E anche il rettangolo “IN” avrà un forellino con un piccolo filo che andrà saldato a “IN” del primo disco.

Theremino NonContact electrode

Non abbiamo fatto i fori nelle piazzole GUARD e IN del terzo disco perché si pensava di montarlo con il lato dei componenti verso il primo disco e quindi di farlo a doppia faccia con il retro completamente ramato in alto e collegato dalla corona di fori alla sua massa. Ma questo montaggio avrebbe reso impossibile fare prove. Ad esempio, modificare un componente o saldare un filino in qualche punto per fare misure.

Per cui nei prototipi (ancora da provare) abbiamo fatto il terzo disco a una faccia sola e lo montiamo con i componenti verso l’alto (non verso la pelle). Ma attenzione che con questo tipo di montaggio si dovrà fare attenzione a due cose:

1) Che la corona esterna di fori non siano metallizzati e quindi non vadano a toccare la faccia esterna del primo disco.

2) Che i componenti non andranno lasciati scoperti ma che si dovrà aggiungere un disco “tutto rame” per schermarli verso l’alto. Questo ultimo schermo andrà saldato con un solo filo laterale, in modo da poterlo scoperchiare per accedere ai componenti e poi richiudere durante i test di funzionamento.

E infine, alle tre piazzole sulla destra: SIGNAL, + 5  e GND, si salderanno tre fili morbidi che andranno a un Pin del Master configurato come Adc16.

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Per chi volesse fare esperimenti, ecco il progetto allo stato attuale (da migliorare appena avremo tempo)
Download del progetto Eagle + simulazioni + immagini 3D
Sensor_NonContact_V2

  1. Massimo says:

    Grazie per le risposte.
    Esco un attimo dall’argomento principale dando un info magari utile, sulle tensioni di alimentazione dei pc.
    Volevo un pc alimentato a CC, magari anche con una qualunque batteria, le info in rete erano contraddittorie, e nessuna esperienza garantita, infine dopo molte ricerche ho trovato un alimentatore, grande un pacchetto di fiammiferi input da 6 V ( per breve periodo ) ideale da 8 V fino a 24V, ( output, valori di alimentazione di un pc) con valori di tensione estremi raffreddare, uso con successo ( da oltre 1 anno ) il mio pc da tavolo, ora per comodità uso in serie un secondo alimentatore, ma l’efficenza energetica è migliorata, ( da 3,5 a 2,5/2,3 amp/h) ho usato anche una batteria d’auto.
    L’efficenza di questi alimentatori è ca. del 95% al 50% di uso delle loro risorse, questo è 125 W e uso ca 2,2/2,7 amp/h.
    Tornando agli apparecchi in oggetto:
    Gli elettrodi non devono penetrare la cute a dfferenza dell’agopuntura.
    Ci sono aree delimitate e linee sulla cute che secondo la persona o sue particolari condizioni psico-fisiche di periodo diventano iperestesiche.
    L’uso di deboli correnti faradiche, applicate sulla superficie della cute ha lo scopo di individuare queste zone.
    Sto studiando questo argomento e sarà completato fra 5 mesi, interesse personale, se prevedete uno sviluppo sull’argomento si può vedere attraverso le tecniche che acquisisco come voi poi interpretate in chiave tecnica
    La corrente è il mezzo più efficente sia per trovare che eccitare la cute, diciamo che se si vuole stare sul semplice un generatore di corrente basta, il resto lo fa la pratica e l’esperienza.
    Ho scaricato il programma EEG V1 non ci sono indicazioni su come collegare al master.
    Con questo programma e sensori diciamo adatti, è possibile individuare aree della cute a differente carica elettrica, è questo lo scopo a monte del progetto ?

    • Maurizio says:

      Ciao Massimo,
      Da quanto ho capito, usi un alimentatore da PC che può essere collegato a una batteria, e questo è sicuramente un bene.
      Tuttavia, perchè il sistema sia sicuro, è bene anche curare l’isolamento della parte a valle dell’alimentatore rispetto a massa, in modo che il soggetto sotto misura non sia soggetto a differenze di potenziale.
      Per quanto concerne la tua ricerca, mi pare di capire che ti stai occupando di medicina tradizionale cinese, nelle sue implicazioni moderne di ricerca elettrica dei punti e dei meridiani.
      Intanto, ti consiglio di fare esperienza pratica su qualche soggetto umano utilizzando le informazioni relative allo shiatzu, cosa che ti permetterà di acquisire una certa sensibilità per la posizione dei meridiani.
      Per quanto concerne invece la ricerca elettrica dei punti, ti esorto alla prudenza. Anni fa provai su me stesso un piccolo strumento appositamente progettato per questo scopo, un kit della rivista Nuova Elettronica.
      Alcuni punti li localizzò in modo indolore, ma per uno in particolare sentii una tale scossa che smisi di usarlo per sempre.
      Da allora mi sono imposto di fare sempre molta attenzione prima di stimolare passaggi di corrente sulla cute.
      Come dici tu, le condizioni della persona influenzano la conducibilità di certe zone, e come gli agopuntori ben sanno, le zone più sensibili sono solitamente quelle da trattare.
      La lettura EEG si occupa di segnali alternati, mentre nel tuo caso (per quanto ne so) è più corretto leggere segnali in corrente continua.
      Tuttavia, da un punto di vista prettamente teorico i punti potrebbero anche determinare una variazione di lettura della corrente alternata derivante da processi interni del corpo (cervello, cuore), ma per questo scopo non credo vadano bene gli elettrodi senza contatto, non tanto per la mancanza di contatto quanto perchè a te serve qualcosa che legga su una superficie puntiforme.
      Direi che posso parlare anche a nome degli altri collaboratori dicendo che siamo disponibili ad aiutarti per la tua ricerca, compatibilmente con il tempo libero a nostra disposizione, e solo per esperimenti che non mettano mai in pericolo le persone.

  2. Massimo says:

    Ciao Maurizio,
    la pelle è il confine tra uomo e ambiente esterno, ci sono porte di interscambio dedicate, attivabili, secondo lo stato d’animo, secondo le varie condizioni ambientali esterne, le ore del giorno e della notte, secondo il legame con organi e aree psichiche iper o ipoattive del soggetto etc.
    Se l’apparecchio funzionava, potrebbe essere che tu abbia toccato un punto altamente iperestesico, difficile dire ora.
    Se accadesse su certe linee, un’azione meccanica o elettrica sopra una certa soglia di frequenza , le blocca.
    Bisogna sapere a quali organi e aspetti psichici appartiene il punto che si vuole stimolare, si misura la risposta ( micro-milli amp ) tarando l’apparecchio ad una soglia appena percettibile dal soggetto, non si buca la cute ne si cura con impulsi.
    Un apparecchio ha lo scopo di conoscere le risposte elettriche della persona..
    Grazie per la disponibilità.

    • Maurizio says:

      Ciao Massimo.
      Vedo che le tue conoscenze di MTC (Medicina Tradizionale Cinese) sono approfondite.
      Ho l’impressione che tu sia un operatore del settore, non un appassionato come me.
      Le interazioni che citi (in particolare quelle relative allo stato psichico) mi hanno parecchio incuriosito, rievocando esperimenti del passato.
      Utilizzando un sensore come quello che stai ipotizzando (o più sensori, per sorvegliare più punti contemporaneamente), sarebbe interessante provare a indurre diversi stati psichici per verificare come e quanto questi punti si attivano.

    • Maurizio says:

      Questo potrebbe essere uno spunto interessante
      http://www.biophysics-research.com/Validazione.aspx

  3. Massimo says:

    Ciao Maurizio,
    il mio interesse è personale, il cammino per conoscere è lungo nel campo della pratica, pochi concetti non mi fanno esperto.
    In quel sito ci sono principi condivisibili, speriamo che, quei validi ricercatori possano continuare indisturbati la ricerca.
    Prima di tutto devo individuare uno schema di stimolatore, oppure magari semplicemente uno stimolatore dal commercio, devo approfondire.
    Sembra sufficiente un impulso elettrico appena percepito e un preciso controllo dei parametri elettrici.
    La psiche è importante in quanto collegata al corpo, è singolare come il progresso sia faticoso, il crollo non richiede sforzo, deve essere una legge fondante la vita.

  4. Massimo says:

    Ciao Maurizio,
    Ho letto un lavoro del 76 da parte di alcuni ricercatori tra cui Becker, che ha speso anni nella ricerca del sistema psicoenergetico, hanno effettuato misurazioni sui meridiani dell’agopuntira, resistenza e conduttività, misurazione ripetibili che hanno confermato la posizione dei meridiani Lin e P.
    E’ stato usato un ponte di Wheatstone come fonte costante di corrente continua, l’uscita del circuito era una lettura diretta della conduttività della pelle, testuali parole del documento riguardante la prova.
    In altri casi è presente sempre l’uso del ponte di Wheatstone (Backster ed altri , misura dei vegetali ).
    Ho uno schemino da abbinare ad un tester per amplificarne la sensibilità X10 o X100.
    Scopo provare a individuare linee e punti, probabile poi dipenda dagli elettrodi usati e dai collegamenti, dei medesimi tra apparecchio e corpo.
    Ho visto comunque un apparecchio grande quanto un rasoio ( a pila ) lo tieni in una mano e metti la punta sulla pelle, questo una volta acceso emnette un suono continuo, cambia tono quando individua un punto iperestesico.
    Costruirsi qualcosa di simile anche con display andrebbe bene comunque.

    • Maurizio says:

      Ciao Massimo.
      In poche righe hai scritto molto. Molti concetti, anche se non nei dettagli, già li conoscevo.
      Hai citato ricercatori con i quali si ottengono molti risultati in google.
      Potresti dare dei link ai documenti che hai letto, oppure farmeli avere per email?
      Mi piacerebbe esserti utile, ma è necessario che tu fornisca maggiori dettagli circa la direzione nella quale vuoi muoverti.
      Costruire un sistema di lettura della resistenza cutanea, di per sè è piuttosto semplice, come hai visto ci sono in rete gli schemi.
      Ma se vuoi costruire qualcosa di specifico, allora possiamo studiarlo insieme.

  5. Massimo says:

    Testo letto:
    electrophysiological correlates of acupuncture points and meridians.
    Si scarica il pdf scrivendo la frase in google, non ho la tua mail per inviarti il documento.
    Riguardo altre esperienze coi ponti Wheatstone ho letture ma non lavori dettagliati, mi riferisco a Backster o Marcel Vogel, che hanno usato questo apparecchio anche con piante ma con finalità diverse, si nota come abbiano scelto di misurare la resistenza invece della tensione, nel pdf invece hanno misurato anche la tensione, il mio interesse è trovare punti e linee il come è secondario.

  6. maurizio says:

    Ciao Massimo.
    Cercando in google ‘electrophysiological correlates of acupuncture points and meridians pdf” si trova il documento che tu citi, e anche una serie di documenti che fanno riferimento, per la maggior parte, a un’interessante ricerca fatta utilizzando una matrice di sensori a punte, citata anche dal primo documento.
    Ho letto rapidamente il documento da te citato.
    Non ci sono dettagli sugli schemi utilizzati, comunque riportano due diversi tipi di letture, con ponte di Wheatstone con con voltmetro elettrostatico, questo caso con letture difficili da effettuare.
    Interessante la parte dove dicono che l’impiego di tensioni maggiori di tre volt per le misure di conduttività producono successivamente la lettura di una tensione DC maggiore del normale per alcune ore dopo l’applicazione.
    E molto interessante la teoria secondo la quale il dolore fisico è in relazione con la trasmissione di segnali DC.
    Il primo pensiero che mi viene, leggendo questi esperimenti, è di utilizzare un piccolo braccio robotico, dotato di un elettrodo studiato per non fare attrito sulla pelle, con pressione costante, che effettui una scansione bidimensionale di una superficie sufficientemente vasta, in modo da poter visualizzare successivamente un’immagine a colori della mappa di conduttanza della pelle.
    Un altro esperimento interessante (di certo più semplice da effettuare) è la misura continua della conduttanza di un punto durante uno stimolo fisico o psicologico in una zona correlata al punto in questione, visualizzando il risultato su un grafico.
    Ma queste sono le mie classiche idee un po’ visionarie.
    Quello che ti serve, al momento, se ho ben capito, è un sistema semplice per iniziare a localizzare i punti.
    Con i dati a disposizione, direi che bisogna utilizzare un lettore di conduttanza con tensione inferiore a 3V.
    Appena possibile faccio qualche prova utilizzando hardware e software del sistema Theremino, per vedere se riesco a leggere qualcosa di sensato e ripetibile, senza la necessità di circuiti specifici.
    Ma dovrai avere pazienza, perchè lo faccio nei ritagli di tempo. Potrebbero essere necessari parecchi giorni.

  7. Massimo says:

    Ciao Maurizio,
    nessun problema per il tempo, è apprezzabile la disponibilità.
    Dovresti poter avere la mia mail a suo tempo avevo scambiato qualche messaggio con Livio, se vuoi posso inviare lo schema ( ho già tutti i componenti ) del rilevatore di resistenze che ho trovato, anche se con Theremino per la grafica e la flessibilità e tecnologia sarebbe molto meglio, a tua discrezione, magari si potrebbe provare per un confronto, sempre che sia tecnicamente sensato il suggerimento.
    Posso confermare che una corrente continua ( devo informarmi sulla tensione d’uscita degli elettrodi ) genera una risposta elettrica sulle linee o punti ( potenzialmente ) iperestesici misurabili in micro/milliamp, ciò indica se il sottostante legame psico-fisico è ipo o iperattivo.
    Per avere una pressione costante si potrebbe anche usare un certo peso fisso gravante su di una rotella con impugnatura per muoverlo sulla pelle.
    Nel caso posso costruirlo.
    Riguardo il dolore teniamolo in sospeso come argomento, ho svaruiate esperienze personali.
    Condivido le tue visioni, temo serva anticonformismo per far chiarezza, l’uomo squarcia le nebbie dell’ignoto usando qualità fornite da Madre Natura.
    La fantasia, dote preziosa negli artisti dove probabilmente è libera di cavalcare, negli scienziati e ricercatori viene poi presa per mano dalla ragione.
    Confermo,l’ideale un apparecchio semplice ( sempre che semplice sia sinonimo di efficace ) che mostri una qualche differenza di grandezza elettrica o di altra natura tra un punto noto come iperestesico in confronto ad un altro neutro.

  8. Giuseppe says:

    In questo anno e mezzo ho dovuto aggiornarmi su molte materie. Inizierò con l’esperimento n.1 Cervello. Ogni critica o suggerimento sono ben accetti. Grazie. Cordiali saluti.

  9. Livio says:

    Domenico ci ha scritto:
    Con il sistema Theremino è possibile rilevare nell’ambiente le onde elettromagnetiche di bassissima frequenza, diciamo da 0 Hz -100 Hz, e magari con una risposta dell’intero spettro in real-time?
    Sto sperimentando con Spectrum Lab, ma non riesco a trovare un sistema di interfaccia, specifico per intercettare tali frequenze. Non so se in passato avete pensato e realizzato qualcosa simile con il sistema Theremino, oppure darmi delle indicazioni a riguardo.

    Risposte:
    Questo sente i campi elettromagnetici fino a 300 Hz con altissima sensibilità:
    https://www.theremino.com/hardware/inputs/meteorology-sensors#emf

    E inoltre ha una uscita logaritmica, come spiegato qui:
    https://www.theremino.com/technical/tables-and-notes#scales

    Quindi misura, in un unica scala, dai campi debolissimi fino ai più forti.

    Attenzione però che la antenna va fatta appositamente (con dimensioni adeguate) e deve essere una bobina o uno stilo, a seconda che si vogliano rilevare campi magnetici o elettrici.

    Però questo circuito non distingue le frequenze e produce un unico valore che è la somma totale di tutti i disturbi nella gamma utile.

    Invece le tue parole suggeriscono di fare l’analisi di spettro e questa idea è molto interessante perché permetterebbe di leggere più informazioni, ma più di tutto perché permetterebbe di non farsi ingannare dall’omni-presente 50 Hz della rete elettrica.

    Analisi di spettro con scheda audio e DAA
    ——————————————————————————————
    Oppure si potrebbe collegare una bobina o una antenna a stilo all’ingresso per microfono di una qualunque scheda audio. Poi alzare al massimo il livello di ingresso e infine usare il DAA per fare la analisi di spettro.
    https://www.theremino.com/downloads/uncategorized#daa

    Analisi di spettro con DiffMeter e Theremino EEG
    ——————————————————————————————
    Oppure si potrebbe collegare il DiffMeter a una antenna a stilo o a una bobina e collegarlo a un Pin configurato come Adc16

    Il DiffMeter andrà regolato per modo comune basso (+/- 3.3 Volt)
    https://www.theremino.com/hardware/inputs/sensors#diffmeter
    impostando i valori come segue:
    – R3, R4, R5 e R6 = 10 MOhm
    – Trimmers da 470 KOhm
    – R9 da 0 ohm fino a 150k a seconda delle sensibilità richiesta

    Poi per fare l’analisi di spettro si potrebbe usare il Theremino EEG che è stato progettato per controllare gli elettrodi degli elettro-encefalo-cardiogrammi, ma che è anche perfetto per ogni tipo di analisi di spettro, delle basse frequenze.
    https://www.theremino.com/wp-content/uploads/2013/05/Theremino_EEG_V1.0.zip
    https://www.theremino.com/blog/biometry

    Il Theremino EEG attualmente legge solo lo slot ZERO, quindi si deve impostare il Pin dell’ADC per scrivere sullo slot “0”

    Analisi di spettro con DiffMeter e Max/Msp
    ——————————————————————————————
    Una volta che il segnale è letto dal DiffMeter e portato su uno Slot dall’ADC, sarebbe anche possibile deviarlo verso programmi esterni come Max/Msp…
    https://www.theremino.com/downloads/foundations#maxmsp

    Oppure verso programmi in grado di comunicare in UDP con messggi OSC
    https://www.theremino.com/downloads/foundations#osc

    Quindi teoricamente anche Spectrum Lab dovrebbe poter leggere i nostri dati. Ma non lo conosciamo e quindi non sappiamo se sia possibile dotarlo di un PlugIn o qualcosa di simile, per leggere i nostri slot.

  10. Giuseppe says:

    Ecco la mia esperienza. Sin dall’inizio ho sempre lottato con le dimensioni. Prima i mm, poi i decimi,poi i centesimi ed infine i millesimi. L’inghippo era sempre il medesimo: collegare 20/40/100 pins del chip ai componenti esterni. Le dimensioni dei passivi smd erano e sono enormi rispetto al chip. Per le mie applicazioni scelsi Microchip e Texas. La prima per il costo, la seconda perché aveva una maggiore scelta di micro con ingressi di segnali analogici. Però il problema delle dimensioni rimaneva e mi obbligava a continui compromessi e a circuiti esasperati. Le case costruttrici costruiscono i loro chip sulla base delle richieste del mercato, soprattutto automotive, mobile ecc. Per cui avevo sempre, in ogni componente, o una mancanza o una esuberanza di prestazioni. Mi venne un’idea. Chiedere ai costruttori di inserire su un unico chip le funzioni di altri. In pratica assemblare funzioni standard su un unico chip. La risposta è stata positiva. A parte i costi, il motivo principale per cui non andai avanti era legale. Nel senso che se l’applicazione da me richiesta diventava un successo, il costruttore si appropriava del progetto senza corrispondere nulla. Per quanto riguarda ECG e i sensori indossabili in genere, se guardate su Texas esistono componenti con relativa applicazione. Esistono anche chip wireless e molti altri componenti utili allo scopo. Assemblarli in unico chip sarebbe fantastico. Ovviamente
    prima si fanno le prove ad esempio con Theremino per mettere a punto il progetto, poi si scelgono i componenti. Alla fine però manca un elemento importante che è il medico. Non uno qualsiasi ma un ricercatore universitario che sappia anche di fisica magari quantistica. Se avete notizie di qualsiasi sensore per il corpo, non da assemblare, wireless o Bluetooth vi sarò grato se me lo comunicherete. Saluti e grazie. Giuseppe.

  11. Alberto says:

    Buonasera, sono un giovane studente che sta sviluppando una semplice BCIV per un progetto scolastico.Vorrei in particolare approfondire il software utilizzato per elaborare i segnali. Com’è stato scritto? Quali metodi di analisi sono stati utilizzati e come sono stati a ti implementati?

    Vi ringrazio in anticipo.

  12. Anonymous says:

    I can not associate Theremino V4 module Theremino_EEG _V 1.0. In other applications, it works. Tell me what’s the problem ?.

    • Livio says:

      Theremino EEG is a simple and experimental application and so…

      1) The HAL application is not included in the Theremino EEG zip-file.
      2) The Theremino EEG application does not starts automatically the HAL applicaton.
      3) The input slot is fixed to the slot ZERO

      You can try EEG changing the slot zero value with the SlotViewer

      Then you have to download the last HAL application.

      Then you start the HAL application manually and set the ADC Pin parameters to the slot ZERO.

      In the future you could also start all automatically, as explained here:
      https://www.theremino.com/en/downloads/foundations#starter

  13. Anonymous says:

    Thank you.

  14. Massimo says:

    Buongiorno,
    Theremino master DIL-V3 potrebbe misurare la frequenza di una scheda elettronica ? si tratta di Bassa Frequenza da 1 a 1000 Hz la suddivisione della misura deve essere di 1 hz. perchè se la regolo devo poter vedere ad esempio 357 hz oppure 249 hz.
    Visto che vorrei vedere anche la forma d’onda di questa scheda può essere usato come oscilloscopio ?

    • Livio says:

      Si certo che può misurare una frequenza.

      Attenzione solo a non inviare troppa tensione (oltre i 3.3 Volt o sotto lo zero Volt) con troppa corrente (oltre 100 uA). Gli ingressi sono protetti e non si rompono, ma potrebbe interrompersi la trasmissione USB. Per cui è bene aggiungere un resistore in serie al segnale, disposto vicino al Pin di ingresso del Master. Un resistore da 10k va bene fino a qualche volt di troppo. Nel caso che si avessero tensioni alte 12 volt o più. allora si dovrebbe usare un resistore da 100k o un partitore adeguato.

      Tutti i Pin di tutte le versioni di Master, e anche dello slave “Servo”, possono essere impostati come “Counter” e poi impostati per misurare la frequenza. Provare anche se si ottiene maggiore precisione impostandoli come “Period”.

      Alcuni Pin particolari possono essere impostati come “FastCounter” e misurare frequenze anche abbastanza alte (fino a 50 MHz)

      Qui sono indicati i Pin che si possono usare con le varie versioni di moduli:
      https://www.theremino.com/hardware/devices

      Qui ci sono lunghe spiegazioni per tutti i tipi di Pin, uno per uno:
      https://www.theremino.com/technical/pin-types

      Vedere i segnali
      —————————————————
      Per vedere la forma dei segnali si deve impostare il Pin come ADC16. Valgono le stesse considerazioni già scritte sulla massima tensione di 3.3 Volt e sugli eventuali resistori o partitori da aggiungere.

      Poi si dovrebbe anche scrivere del software, una specie di piccolo oscilloscopio.
      Atualmente l’unica applicazione già scritta che fa qualcosa del genere a partire da uno Slot (e solo dallo slot zero) è la “Theremino EEG”, che si scarica da questa pagina:
      https://www.theremino.com/blog/biometry

      Con poche modifiche si potrebbe trasformarla in un oscilloscopio più completo.

      Un vero oscilloscopio
      —————————————————-
      Per avere tutte le prestazioni di un vero oscilloscopio, e anche una misura della frequenza molto più precisa, si dovrebbe usare il Theremino DAA che si scarica da qui:
      https://www.theremino.com/downloads/uncategorized#daa

      Ma attenzione: se si usa il DAA il segnale deve entrare dalla scheda audio. Quindi il Master e l’HAL non si usano!

  15. Carlo says:

    Buonasera,
    premetto che ho realizzato un contatore gaiger col sistema theremino estremamente affidabile e dunque mi complimento per i tanti spunti che offrite.
    Adesso volevo fare degli esperimenti con e-meter e macchina della verità. Non mi è chiaro però nel progetto e-meter che tipo di sensori si possono usare.
    Grazie ancora e buon lavoro
    Carlo

    • Maurizio says:

      Ciao Carlo.

      In effetti, ho verificato e nella versione scaricabile di emotion meter non c’è documentazione sugli elettrodi.
      Intenzionalmente, il nome dell’applicazione theremino è emotion meter, per differenziarla dai dispositivi che tu citi, utilizzati da una nota associazione.
      A differenza di quei sistemi, il theremino emotion meter è basato quasi esclusivamente sul software.
      Al momento, il progetto è fermo, ma possiamo senz’altro supportarti se vuoi approfondire.
      Me ne sono occupato io per un po’, ma non sono riuscito a riprodurre il comportamento della macchina originale, che avevo visto in azione molti anni fa, e non ho più avuto il tempo per fare altri esperimenti, che avrebbero richiesto tra l’altro l’impiego di alcuni volontari per le prove pratiche.
      Gli elettrodi del dispositivo originale erano due lattine di ferro stagnato (negli anni 80 recuperabili molto facilmente togliendo l’etichetta di carta dalle lattine di vernice spray).
      Anni fa avevo provato con altri materiali, e ho fatto altre prove recentemente, quando abbiamo iniziato il progetto emotion meter, e ti posso dire che gli elettrodi in metalli diversi dal ferro stagnato funzionano male.
      I moderni apparecchi utilizzati dall’associazione, e da altri operatori indipendenti, utilizzano elettrodi in materiale plastico ricoperto in argento, che pare sia attualmente la migliore soluzione.
      Gli elettrodi vengono tenuti nelle mani, impugnandoli come le manopole della moto, ma in posizione verticale. Il soggetto non deve indossare anelli o altri materiali metallici che vadano in contatto con gli elettrodi, perchè produrrebbero misurazioni falsate.
      Per il collegamento al master theremino, le prime prove sono state fatte collegando un elettrodo a massa e uno a un ingresso, con una resistenza di pullup.
      Ti ricordo che questo sistema può diventare potenzialmente pericoloso, in quanto il soggetto è collegato ad un sistema elettrico attraverso gli elettrodi a bassa resistenza verso la cute.
      Per garantire la sicurezza, è necessario che tutto il sistema funzioni a batteria, e bisogna essere certi che la tensione massima applicata tra gli elettrodi sia molto bassa.
      Per questo motivo, le macchine originali funzionavano esclusivamente con batteria ricaricabile, e non era possibile utilizzarle durante la ricarica.
      Facci sapere se ti servono altre informazioni per le prove.

      Ciao
      Maurizio

  16. Angelo says:

    Ciao, mi piacerebbe rilevare i segnali del cervello ,onde alfa beta gamma delta theta che poi corrisponderebbero ai vari stati dicoscienza che vanno dalla veglia al sonno profondo o meditazione. Avete gia realizzato qualcosa in proposito ? una volta esisteva il brain olotester che dava un immagine chiara di tutti i livelli di segnali di cui parlavo, esaminandone anche la loro coerenza…sarebbe affascinante riuscire a farlo anche col theremino!
    Grazie

  17. Angelo says:

    Non mi sono spiegato bene… Io non voglio azionare dispositivi col pensiero ma solo leggere i segnali emessi dal cervello che vanno da pochi hertz a circa 13 hertz…

    • Livio says:

      La cuffia mindwave (la parte hardware) fa esattamente quello che dici, cioè leggere i segnali che vanno da pochi Hz a qualche decina di Hz.
      Poi la nostra applicazione “mindwave bridge” ti permette di leggere i segnali provenienti dalla cuffia e ottenere dei valori numerici nel PC (più precisamente negli Slot del sistema theremino).
      https://www.theremino.com/downloads/biometry#mindwave

  18. Franco says:

    Buonasera, sono interessato a sperimentare gli elettrodi senza contatto versione 2 , potreste aiutarmi a capire come vanno assemblati e collegati fra loro i due circuiti stampati, non ho trovato nesuna indicazione al riguardo.
    Qualsiasi altra indicazione ulteriore al riguardo, sarebbe un bellissimo regalo.
    Grazie.

    Franco

    • Livio says:

      Difficile spiegarlo in un messaggio come questo per cui abbiamo aggiunto delle immagini e il testo migliore che siamo riusciti a scrivere. Spero che possa essere di aiuto. Eventualmente lo completeremo su richiesta per chiarire meglio i particolari che risultassero poco comprensibili.

      Comunque è bene ricordare ancora una volta che ci sono buone probabilità che non funzioni. Si tratta di un progetto difficile, l’impedenza di ingresso è quasi infinita. Potrebbero sorgere ogni genere di difetti e per risolverli ci vorrebbe molta esperienza con circuiti a impedenze così alte.

      • Franco says:

        Grazie mille, ci provo comunque e se non Vi disturbo, vorrei comunicarVi gli eventuali ostacoli o successi.
        Grazie ancora.

        • Livio says:

          Non disturbi di sicuro, dispiace solo di non poter fare di più per aiutarti. Hai visto le nuove immagini e il testo? C’è qualcosa che non si capisce bene? In caso scrivici pure e cercheremo di migliorarlo.

          • Franco says:

            Per il momento mi sembra tutto chiaro, in corso d’opera eventualmente Ti scrivo.
            >Grazie ancora.

  19. Lorenzo says:

    Salve a tutti. Ci sono novità sul sistema di misurazione della resistività della cute con il Theremino? Ho scoperto in Internet il software open source LedaLab. È un plug-in di MatLab per cui credo che sia di non immediata applicazione ed uso. Non fa poi riferimento a nessun hardware per cui non saprei come acquisire i dati. In una schermata presente sul sito LedaLab si comprende che vengono elaborati i dati di un file txt ma come acquisirli? Ho realizzato lo spettrometro (fantastico) e mi sto applicando sui CapSensor, vorrei adesso orientarmi sulla biometria. Vediamo se sotto l’albero avete delle grandi sorprese per noi avidi appassionati del sistema Theremino !!!

    • Livio says:

      Misurare la resistività è abbastanza facile, anche solo con un ingresso del master impostato come Res si possono ottenere misure abbastanza stabili. L’unico difetto è di avere uno dei due lati connesso a GND e quindi di dover usare un Tablet o un Notebook non connesso alla rete.

      Volendo maggiore precisione si potrebbe inviare tra i due elettrodi una corrente costante di bassa intensità. Misurare le due tensioni con due ingressi Adc16 e sottrarre i due valori misurati per ottenere la differenza. Si potrebbe ottenere un semplice generatore di corrente con due resistori da 10..100k uno verso GND e uno verso il 3.3 volt.

      Volendo una precisione ancora maggiore si potrebbe utilizzare un modulo Adc24 che ha veri ingressi differenziali e filtri con cui si può ottenere una cancellazione quasi totale dei disturbi di modo comune.

      I dati potranno poi essere loggati per poi vederli su altre applicazioni (probabilmente anche Ledalab). Si potrebbe utilizzare ad esempio il Logger
      https://www.theremino.com/downloads/foundations#logger

      Oppure si potrebbe visualizzarli e contemporaneamente loggarli in un file col SignalScope
      https://www.theremino.com/downloads/foundations#signalscope

      Difficilmente pubblicheremo una applicazione come Ledalab dato che non conosciamo niente dell’argomento e che siamo impegnatissimi con le novità (moduli WiFi e moduli Arduino) che avremmo voluto far uscire per Natale, ma che… si fa quel che si può.

      Se vuoi una novità davvero utile e interessante, che ha relazione con la biometria e che si costruisce in dieci minuti, ti consiglio il FlickerMeter
      https://www.theremino.com/downloads/uncategorized#flicker

      • Lorenzo says:

        Grazie Livio. Sempre molto esaustivo e preciso nelle risposte. Ho già il modulo Adc24 e provo di sicuro. Avendo più ingressi magari posso collocare più sensori. Il rilevamento dei GSR (Galvanic Skin Response) è molto condizionato dalla pressione di applicazione dell’elettrodo. Il nostro sistema nervoso comanda le ghiandole sudoripare della pelle modificandone la secrezione e di conseguenza la resistenza cutanea sotto un qualsiasi elettrodo di rilevamento. Ciò esprime la attivazione fasica del Sistema Nervoso Autonomo su un tono di fondo. Questo è proprio quello che fa LedaLab. In realtà sarebbe meglio non misurare la resistenza ma semmai il vero grado di umidità con microsensori. La cosa è complessa. Meglio ancora sarebbe ricorrere a fotosensori a 265nm che lavorano in riflettanza ma a che qui andrebbe tolta la componente della luce riflessa dallo strato corneo mediante un filtro polarizzatore come viene fatto nei sistemi di spettrometria in vivo (Sistema Antera3D). Insomma sembra facile …. ma non mi sembra davvero così. Sapevo della vostra novità perché ne ho parlato al telefono con MaxTeremino ed aspetto tranquillo di vederli pubblicati qui. Ho promesso di mandare delle foto dello spettrometro assemblato non appena mi arrivano i laser di eccitazione. Grazie per le dritte. Ho pensato che potesse interessare ad altri questa mia richiesta e per questo la ho inserita nel blog. Auguri

        • Livio says:

          Auguri!

          E auguri di Buon Natale anche a tutti i thereminomani,
          e ai thereministi (che sono quelli che suonano il theremin),
          e agli elettroamici che sono gli amici di https://www.elettroamici.org

          Non distribuiremo una mail con le renne ma useremo il tempo per scrivere software documentazione. Consultate spesso la pagina delle novità e nelle prossime settimane troverete i nostri regali di Natale.

  20. Lorenzo says:

    Buongiorno Livio.
    Dopo qualche mese torno sull’argomento “biometria” per un suggerimento per le nuove versioni (quando ci saranno) del sistema Theremino ECG. La questione è semplice: vedo che il sistema permette di misurare la frequenza cardiaca media calcolata su 1 minuto (Heart Rate), ma nella schermata del soft Theremino ECG compare (fra un battito cardiaco e l’altro) il dato numerico del tempo intercorso in millisecondi. Questa è una misura molto importante perchè permette di misurare la Heart Rate Variability (HRV).
    Guardando il grafico del tracciato pubblicato nel tuo sito la HRV si misurerebbe così:
    (796-804)^2=64
    (770-706)^2=4096
    (728-770)^2=1764
    In pratica si eleva al quadrato la differenza in millisecondi del tempo intercorso fra un battito ed il successivo. Si comprende subito che il battito cardiaco (come frequenza media al minuto) può anche non cambiare (o cambiare di poco) fra un minuto ed il successivo (nella immagine pubblicata HR=82/min), ma la variabilità della durata fra i vari battiti varia moltissimo (64, 4096 e 1764) !!!. Credo che lo strattagemma di elevare al quadrato il risultato sia fatto per ottenere sempre numeri positivi di HRV.
    Questo è un dato abbastanza importante in elettrofisiologia e permette di capire molte cose interessanti sul bilanciamento fra il sistema simpatico ed il parasimpatico che controlla l’attività cardiaca.
    Vorrei che tu ed altri leggessero questo riferimento di cui riporto il link (ma ce ne sono moltissimi altri sul WEB):
    https://www.selfcoherence.com/blogs/no-stress-blog/variabilita-della-frequenza-cardiaca-heart-rate-variability-hrv
    Bene, una volta ottenuta una serie lunghissima di valori di HRV (uno per ciascuna coppia di battiti) questi vengono fatti “digerire” da un soft che ne fa l’analisi nel tempo e così si ottiene l’espressività massima dei dati ottenuti. Passando da sdraiati all’impiedi il ritmo cardiaco cambia, ma la sua variazione è assolutamente meno espressiva di quella della HRV (si mettono in evidenza soggetti con risposte VLF, LF ed HF). Anche i più diversi stimoli biologici e stati emozionali hanno effetti sulla HRV e sulla sua analisi spettrale.
    Morale: l’acquisizione di un ECG è cosa senz’altro simpatica ed utile, ma la sua integrazione in un dato nuovo come la HRV è di utilità assolutamente maggiore ed in linea con lo spirito DIY.
    Comprendo che i programmi sono “open source” e quindi che smanettando si potrebbe ottenere il dato di HRV in modo non difficile, non saprei però come gestire la trasformata di Fourier anche se avete pubblicato il soft di analisi dei segnali. Davvero non saprei da che parte rifarmi.
    Grazie del tempo che mi potrai dedicare e spero che il post sia di stimolo per qualcun altro.

    • Maurizio says:

      Ciao Lorenzo.

      Tempo fa mi ero interessato alla HRV, ma avevo trovato solo documenti introduttivi, nessun approfondimento.
      Sono molto interessato all’argomento, e vedo che tu sei riuscito ad approfondirlo.

      Desidero intavolare una discussione dove tu puoi spiegare nei dettagli cosa ne hai capito, e quali misure e calcoli inserire nel Theremino ECG.
      Non posso parlare per conto di Livio, che è molto impegnato e ha le sue priorità, ma posso aiutarlo parlandone con te, e in questo modo capire nel dettaglio quali modifiche fare al programma, per metterle in lista nelle prossime revisioni.

      Ti invito a iscriverti al sito elettroamici, dove potremo aprire una discussione, e dove mi piacerebbe che tu pubblicassi un articolo divulgativo sull’argomento.

      Ciao
      Maurizio

      • Livio says:

        Buona idea. Potreste fare le ricerche e distillare la formula da usare e i dati da presentare. Io non avrò tempo di seguire questo argomento per almeno un mese o due.

        Comunque per le prove non è necessario il mio intervento, e probabilmente modificare la applicazione ECG non sarebbe una buona idea.

        ECG emette gli impulsi su uno slot e i BPM su un altro (i bpm sono l’inverso del tempo), e con quattro righe di software in qualunque linguaggio potreste calcolare lo HRV.

        Tra i linguaggi più adatti probabilmente c’è Excel, che permetterebbe anche di presentare i risultati in grafici e tabelle. Oppure una piccola applicazione in VbNet. E se serve l’analisi di spettro basta copiarla da molte nostre applicazioni che già la fanno (ad esempio WaveAnalyzer).

      • Livio says:

        Un articolo su Elettroamici sarebbe un’ottima idea!

        Maurizio e Amilcare (l’amministratore di Elettromici) ti aiuteranno a iniziare e poi disporrai di uno spazio tutto tuo, dove pubblicare ogni nuova idea.

        Inoltre il forum su Elettroamici è migliore di questo blog, l’editor è migliore e gli argomenti sono tutti ben separati, ognuno con le sue pagine e il suo titolo.

  21. Lorenzo says:

    Mi fa assolutamente piacere avere stimolato il vostro interesse. Occorre dedicare un po’ di tempo a questo argomento e quindi devo programmare il sistema di averlo a disposizione. Sono già iscritto al blog di Elettroamici ma ho poco tempo a disposizione per essere “attivo”. Occorre stabilire una road map di operatività e penso che un contatto diretto con Maurizio possa essere necessario. Come si fa in questo blog? si possono indicare i propri numeri di telefono oppure si chiede di essere contattati sulla mail indicata in calce?

    • Livio says:

      Puoi fare come vuoi, ma se non vuoi che i tuoi dati siano visibili è meglio che invii messaggi di mail con i tuoi dati.

  22. Livio says:

    VITTORIO CI HA CHIESTO
    Vorrei costruire un rilevatore di energia elettrica, mi spiego meglio e faccio un esempio così ci capiamo meglio. In una casa sopra il tetto (credo ad occhio 15/20 mt) passano i fili del 132KV. Pensavo quindi di stendere un antenna (cavo elettrico isolato) sopra le tegole e mi servirebbe uno strumento che potesse rilevare le leggere variazioni di tensione.

    RISPOSTA
    I tre fili del 132 KV irradiano sia un campo elettrico che un campo magnetico.

    Campo elettrico
    Lo puoi misurare con una “antenna” di filo isolato, basteranno qualche metro di cordina da impianto elettrico. Se il segnale sarà scarso allunghi il filo, se è troppo forte lo accorci.
    Non importa se il filo è ricoperto dall’isolante, anzi è meglio, così l’umidità non lo ossida. Tanto la tensione alternata si accoppia capacitivamente attraverso il rivestimento isolante.
    Il filo va tenuto a distanza dal tetto (direi almeno due metri sopra) altrimenti quando il tetto è asciutto misuri di più e quando è umido misuri di meno.
    Per fare una discesa fino in casa dovresti usare un cavo schermato con la calza a terra, altrimenti misuri anche l’irradiamento dell’impianto elettrico di casa.
    Puoi misurare la tensione alternata con un tester posizionato in Volt AC tra il filo e una presa di terra (o un tubo dell’acqua)
    Inutile misurare con il PC, ti basta misurare una volta per tutte. Tanto il campo elettrico sarà sempre identico, dato che la tensione è fissa a 132 KV. Eventuali cambiamenti saranno dovuti solo alle variazioni di umidità o al vento che muove l’antenna.

    Campo magnetico
    Lo puoi misurare con una bobina di filo di rame smaltato.
    Inizierei con qualche centinaio di spire e poi aumenterei le spire fino a migliaia se il segnale è basso.
    Per aumentare il segnale si potrebbe anche aggiungere un nucleo di materiale ferromagnetico aperto alla due estremità (in pratica una barra con sopra avvolto il filo)
    Potresti usare un trasformatore (il primario del 220) ma aprendo il pacco di lamierini (magari lasci i lamierini ma li disponi dritti, togliendo la richiusura del campo magnetico).
    La bobina può stare anche vicina al tetto e anche sotto il tetto. Ma va tenuta più lontana possibile dai fili dell’impianto elettrico di casa.
    Il campo magnetico misurato cambierà a seconda della corrente che passa nei fili dell’alta tensione.
    Per fare una discesa fino in casa dovresti usare un cavo schermato. In questo caso non serve che la calza sia connessa a terra e il rischio sia di disturbi che di fulmini è minore.
    Puoi misurare la tensione alternata con un tester posizionato in Volt AC tra il centrale del cavo schermato e la calza.

    Misurare con il PC
    Collegare il filo centrale del cavo schermato di discesa all’ingresso della scheda audio (AUX o MIC)
    Meglio utilizzare una schedina audio USB, che costa pochi euro e quindi anche se si rompe la cambi.
    Considera che soprattutto nel caso della antenna per il campo elettrico stai creando un bel parafulmine collegato al PC. Quindi è bene mettere due diodi 1N4007, in anti parallelo tra di loro, tra il centrale del cavo schermato e la massa.
    Il segnale deve passare attraverso un piccolo resistore da 10K posizionato vicino alla scheda audio (il resistore protegge ulteriormente dai fulmini e fa anche da fusibile in casi estremi).
    La tensione da inviare alla scheda audio (da misurare prima con il tester) deve essere intorno alle decine o centinaia di millivolt, fino a un massimo di uno o due volt AC.
    Sul PC utilizzerai la nostra applicazione Theremino DAA per fare le misure.

    Misurare da una distanza di 15 o 20 metri
    Sia nel caso elettrico che magnetico, non so se il segnale sarà abbastanza forte da essere misurabile e distinguibile da quello dell’impianto elettrico di casa, che sicuramente è più forte.
    In ogni caso prima di fare impianti complessi proverei con qualche metro di filo (o una bobina) e un tester, e misurerei quanto segnale c’è.
    Il tester in Volt AC misura bene anche segnali molto bassi.

    • Anonymous says:

      Ciao Livio.

      La lettura del tuo intervento mi ha ricordato alcuni schemi di ricevitori radio con transistor alimentati esclusivamente dal segnale presente in antenna, ovviamente a patto di avere una antenna filare molto lunga e almeno una stazione trasmittente con potenza elevata non troppo distante.
      Purtroppo, non ricordo dove avevo visto quegli schemi, che funzionavano con un transistor al germanio che può essere alimentato con una tensione più bassa rispetto al silicio.

      Ho cercato in internet qualche schema, e ho trovato solo questo
      http://zpostbox.ru/fm_crystal_radio_receivers.html
      di un radioamatore toscano, che non solo utilizza due transistor al silicio, ma addirittura permette l’ascolto in altoparlante, tutto alimentato dalla sola antenna, tra l’altro yagi quindi piccola.

      A seguito di alcune esperienze personali in una casa sotto una linea da 380 kV, ritengo che al di sotto dei cavi dell’alta tensione sia possibile prelevare delle correnti sufficienti per far funzionare piccoli apparecchi elettronici.

      Mi permetto di consigliare di fare molta attenzione alla tensione che si genera tra un lungo filo, come proposto da Livio, e la terra, perché ricordo dalle mie esperienze che un filo non troppo lungo era sufficiente per percepire una fastidiosa (e quasi insopportabile) scossa toccando le due parti con le due mani. E non era una statica che si scarica in un istante, ma una vera corrente stabile nel tempo.

      Credo che un sistema di captazione composto da un filo lungo, oppure da una o più bobine possa addirittura accendere delle piccole lampade a led.

      Mi chiedo se questo prelievo di potenza elettrica sia lecito.
      Se il fornitore di energia fa passare sopra la nostra testa delle linee ad alta tensione, e con queste irradia la nostra proprietà, può opporsi al fatto che noi utilizziamo questa irradiazione?
      Oppure sono affari suoi, e se non vuole che la utilizziamo deve essere l’ente che evita di irradiare utilizzando delle schermature?
      E il prelievo di energia attraverso una bobina aumenta le perdite di trasmissione della linea, oppure raccogliamo solo una parte delle perdite inevitabili?

      Ciao
      Maurizio

      • Maurizio says:

        A seguito di una ulteriore ricerca in inglese, ho trovato questa discussione
        https://electronics.stackexchange.com/questions/124765/tapping-energy-from-high-voltage-ac-transmission-lines
        dove avvertono chiaramente di fare molta attenzione alla tensione che si genera in un filo sotto le linee ad alta tensione, perché può arrivare alle decine di kV.
        Secondo l’autore, il prelievo fatto in questo modo è illegale, ma a me restano delle perplessità riguardo a questo argomento.

        Ciao
        Maurizio

        • Livio says:

          Può forse arrivare a tensioni alte ma solo con circuito aperto, appena lo carichi con un minimo di corrente la tensione scende a zero. Comunque attendiamo le prove di Vittorio.

      • Livio says:

        Sicuramente lecito! Hanno solo da non irradiare.

        Il prelievo influisce un po’ sulle perdite, ma di una quantità così bassa che è indistinguibile dalle variazioni, migliaia di volte maggiori, prodotte dagli alberi che si muovono e dalle variazioni di umidità. E comunque tutto “preleva” energia e si scalda un po’. Non solo il nostro filino ma anche i tetti, gli alberi, il terreno, le automobili e le persone che passano sotto.

        Riguardo alla quantità prelevabile non sarei però molto ottimista. Bisogna anche contare che buona parte del campo si cancella per le opposte correnti e tensioni che passano nei fili. Quindi a decine di metri secondo il mio intuito non resterà molto.

        • Maurizio says:

          L’autore del post parla di un trasformatore per portare la tensione da qualche decina di kV a 120V, e poi accendere una lampada da 4W, che non sono pochi visto che stiamo parlando di energia recuperata, tra l’altro considerando le perdite introdotte dal trasformatore.
          Concordo con il punto di vista che è il gestore che deve preoccuparsi di non irradiare, ma sono anche convinto che se qualcuno che possiede un terreno esteso sotto le linee recuperasse energia, il gestore non starebbe buono e zitto a vedere.
          Anche se dal mio punto di vista si tratterebbe della storia del proprietario della polleria che esigeva un pagamento dalla persona che mangiava un pezzo di pane fuori dal negozio sentendo l’odore del pollo arrosto…

          • Livio says:

            C’è sicuramente una distanza dai fili oltre la quale non ci si può avvicinare, altrimenti uno potrebbe innalzare nel suo terreno una torre (ad esempio pala eolica) con grande pericolo per chi ci lavora e che in caso di pioggia potrebbe addirittura produrre enormi archi elettrici. Quindi se non avvicini l’antenna ai fili, oltre a quello che è consentito, non potranno dirti nulla.

            Inoltre, se non la capti, la stessa energia si perderà nel terreno umido, scaldandolo leggermente. Il terreno è immensamente più grande di qualunque antenna si possa concepire e “consuma” dall’elettrodotto milioni di volte l’energia che potremmo consumare con la antenna.

            Le perdite sono previste nel progetto dell’elettrodotto e inevitabili. Per cui se qualcuno le utilizza e non lascia scaldare il terreno è solo un vantaggio per tutta l’umanità.

  23. Angelo says:

    Ciao, non c’è nessuno che abbia elementi tecnici per poter fare una elettroagopuntura di Voll o meglio ancora rilevare segnali di Biorisonanza? ci sono apparati complessi e costosi ,BICOM, MORA, BIOexplorer ecc… a me piacerebbe tantissimo poter fare anche la decima parte di questi dispositivi…se qualcuno conosce un po questo settore si faccia avanti, che col theremino sono sicuro si potra fare tanto!

    • Livio says:

      Non ho esperienza su questi apparecchi ma posso darti due idee su cosa usare:

      – Se la precisione richiesta non è molta (circa una parte su mille) basterà fare una piccola interfaccia di ingresso per gli Adc16 del Master.

      – Se si devono misurare variazioni molto piccole servirà una alta precisione, quindi servirà il modulo Adc24 da collegare al Master. Lo Adc24 è preciso (circa una parte su un milione) e può anche fare misure differenziali.

      In tutti e due i casi l’interfaccia potrebbe anche essere molto semplice, come ad esempio quella del’EmotionMeter che misura la resistenza con appena due componenti:
      https://www.theremino.com/downloads/biometry#emotionmeter

  24. Lorenzo says:

    Buongiorno a tutti voi. Torno di nuovo sull’argomento HRV (Heart Rate Variability) che ho “evocato” il 3 giugno dello scorso anno. L’argomento prende sempre più sviluppo nel settore scientifico e dopo che le misurazioni effettuate su lunghi periodi di tempo (24 ore) sembra che non abbiano più il valore predittivo atteso sulla valutazione del rischio cardiovascolare nel suo complesso, quelle fatte su intervalli molto più brevi (5 minuti) se interpretate in analisi spettrale hanno davvero un importante valore biologico. La letteratura scientifica indica la possibilità che la HRV possa essere un buon indicatore delle >emotions< e addirittura che possa misurare l'intensità del dolore percepito. Ricercatori americani hanno messo a punto un sistema per MISURARE il dolore mediante le variazioni del diametro pupillare (la dilatazione della pupilla si ha per aumento della attività simpatica proprio conseguente al dolore); similmente l'incremento della sudorazione cutanea esprime l'attivazione del sistema simpatico ed è rilevabile misurando la conduttanza della pelle con il GSR (Galvanic Skin Response). Interessanti punti di riflessione sulla importanza che sta assumendo la HRV si possono trovare al seguente link https://hrvcourse.com/heart-rate-variability-vs-heart-rate/
    Non ho la preparazione per modificare le linee di programma del vostro Theremino ECG o dell'Emotion Meter (che misura benissimo il GSR … ho provato!!), né di integrarvi le trasformate di Fourier … ma forse non sarà così difficile per qualcuno dei lettori o degli amministratori di questo utilissimo spazio web che ci offriranno una soluzione!.
    Grazie comunque della attenzione e per l'esistenza di questo sito dove apprezzo tutta la vostra competenza.

    • Livio says:

      Questa è una ricerca adatta a Maurizio. Se lui imposta qualcosa di grezzo e ci spiega come fare, poi potremmo “metterlo in bella”, come abbiamo fatto con l’Emotion Meter.

    • Maurizio says:

      Buongiorno Lorenzo.

      Mi sono interessato alla HRV qualche tempo fa, senza approfondire significativamente l’argomento.
      L’unico impiego pratico del quale ero a conoscenza era per evitare il sovrallenamento negli atleti.
      Gli sviluppi che tu citi relativamente alla misura del sistema nervoso autonomo sono molto stimolanti.
      Nel link che hai postato dicono che è meglio avere un alto HRV a riposo, e un basso HRV durante l’attività. Si tratta di una stranezza solo apparente, ma pensandoci bene è logico..
      Nello stesso articolo fanno notare che sotto il termine HRV si raggruppano diversi metodi di analisi, e che alcuni di essi sono adatti per la misura del sistema nervoso autonomo.
      La mia prima impressione è che questo argomento si presti a ricerche ed approfondimenti molto interessanti, e che ci sia ancora molto da scoprire.

      Il lavoro mi porta via la maggior parte del tempo, quindi non ho modo di partecipare approfonditamente a questo argomento, che comunque mi interessa davvero molto.
      Il mio apporto al momento può essere più che altro l’espressione delle mie opinioni in merito.
      Tra l’altro, le mie competenze nell’uso della matematica complessa nella programmazione in VB sono davvero scarse, mentre Livio in questo è molto bravo.

      Non mi trovo in accordo con il taglio dell’articolo del link, che mette a confronto come due metodi diversi la misura di HR e HRV. Stiamo parlando di un solo organo, e separare le due misure è assurdo, soprattutto in considerazione che una si basa sull’altra.
      Penso che si potrebbero ottenere dati molto interessanti integrandole, e magari successivamente associandole alla pressione arteriosa.
      Volando un po’ con la creatività, anche la misura della derivata delle variazioni di GSR potrebbe essere integrata.
      Ma restando nell’ambito delle misure cardiache, ti propongo una collaborazione.
      Se tu ti occupi di recuperare maggiori dettagli sulle diverse misure da effettuare, io mi occupo di ragionare su come possono essere utilizzate e correlate, e poi passiamo le informazioni a Livio che è bravo a implementarle nel programma in VB.

      Se scrivi a Livio, lui ti darà il mio indirizzo email per eventualmente comunicare direttamente, ma preferirei che l’argomento fosse affrontato in un forum di elettroamici, in modo da condividere sia il percorso che gli eventuali sviluppi e applicazioni.

      • Livio says:

        Concordo con Maurizio, sarebbe meglio proseguire la discussione su Elettroamici dove è possibile aggiungere immagini e file. In caso di bisogno fatevi spiegare dall’amministratore Amilcare come si fa.

    • Maurizio says:

      Ho visto che ci sono in rete molte informazioni in italiano, alcune delle quali spiegano in po’ più nel dettaglio.
      In particolare, trovo interessante questa pagina
      https://www.selfcoherence.com/blogs/no-stress-blog/variabilita-della-frequenza-cardiaca-heart-rate-variability-hrv
      dove parlano di analisi nel tempo e nella frequenza, descrivendo diversi intervalli di frequenza e relativi significati.

  25. Lorenzo says:

    Grazie Maurizio di avere fatto questo approfondimento. Aggiungo qualche altra info: negli anni 90 gli Holter ECG mostravano questo parametro sulle 24 ore di registrazione pensando potesse essere un dato di rilievo per il cardiologo. Adesso l’HRV ha perso il suo valore prognostico e sembra relegato unicamente nel settore del biofeedback. Si trovano numerosi articoli sul web con i parametri da misurare per l’HRV. Magari cerco i link e li pubblico qui nei prossimi giorni. L’elemento chiave è comunque l’analisi nel tempo effettuata su tempi brevi ( da 1 a 5 minuti). Avendo visto che il Theremino ECG ha un algoritmo per la determinazione dell’intervallo RR potrei dire che il gioco è fatto … quella infatti è la fase più delicata. Il metodo non funziona altrettanto bene nella fotopletismografia (PPG) dove le variabili in gioco sono molto maggiori. Per questo motivo lo scorso anno ho aperto un post sull’argomento. Il mio lavoro però non mi ha permesso di avere tempo per scrivere un articolo su ELETTROAMICI come mi avevi chiesto. Credo che una implementazione sul Termino ECG per voi non sia molto complessa … io sono solo un appassionato di elettronica da molti anni ma non ho le basi per fare molto. Ok su questo … ma … a che cosa serve la determinazione dell’HRV anche se a scopo amatoriale? Dispongo di un GSR E PPG professionale e lo uso per svolgere dei test di efficacia su prodotti cosmetici e cosmeceutici. Nelle misure che ottengo è incredibilmente evidente l’attivazione del sistema simpatico come misura dell’AROUSAL del soggetto in studio. Le misure sono quantitative ma il soft non permette di avere trasformate di Fourier … La mia curiosità di approfondire con delle misure è infinita! Grazie del vostro tempo.

  26. Lorenzo says:

    Ok. Vediamoci su ELETTROAMICI! Domani mi iscrivo.

  27. Maurizio says:

    Ciao Lorenzo.

    Finalmente sono riuscito a iniziare una discussione in Elettroamici, forum elettronica/microcontrollori/Theremino.
    Aspetto i tuoi interventi!

  28. Lorenzo says:

    Benissimo. Ci vediamo e ci sentiamo li

  29. Angelo says:

    Ciao, ma per la misurazione della pressione sanguigna ,che voi sappiate, non esiste nessun sensore?
    grazie

  30. Maurizio says:

    Ciao Angelo.
    Ho fatto ultimamente una ricerca in google su questo argomento.
    A parte le misure attraverso un ago direttamente in vena, ovviamente utilizzate solo in ambito chirurgico, e da personale addestrato e qualificato, l’unico modo per misurare la pressione sanguigna è l’impiego di una fascia gonfiabile da arrotolare sopra un arto.
    Esistono fasce da polso, che in apparenza sono più comode, perché è come portare un grosso orologio, ma in realtà sono poco affidabili.
    La migliore precisione si ottiene con l’impiego delle fasce da braccio.
    Esistono versione di fascia che hanno un logger integrato, e che possono dialogare con un cellulare.
    Al momento, non ho trovato nessun sistema di sviluppo da integrare con Theremino, ma non escludo che possa esistere, e che Livio, il creatore di Theremino, non lo abbia già trovato.
    Ho fatto questa ricerca per un eventuale impiego futuro in una misura integrata di elettrocardiogramma con misura della variabilità, ma al momento non ho il tempo per approfondire.

    • Livio says:

      I misuratori di pressione contengono una pompa e un tubicino che va alla fascia. Collegato al tubicino c’è anche un misuratore di pressione che potrebbe venire collegato a un nostro ADC (con qualche componente per adattarlo).

      Ma dovete tenere conto che non sono misure continue. Bisogna gonfiare la fascia (almeno dieci secondi), e poi stare fermi durante il tempo di sgonfiamento (una ventina di secondi). Inoltre la pressione sul braccio (o polso) è forte e fastidiosa, sicuramente non compatibile con una misurazione continua, durante allenamenti o prestazioni sportive.

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