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Cyber Resilience Act
Qualcuno ha affermato che l’approvazione del “Cyber Resilience Act” porterà alla fine del sistema theremino, ma in realtà è esattamente il contrario. Siamo tra i pochi che rimarranno completamente al sicuro dai rischi giuridici ed economici derivanti dalla nuova legge.
La nostra lungimirante scelta di non voler partecipare a progetti commerciali e di non utilizzare repository ufficiali come GitHub sta dando i suoi frutti. Le future difficoltà che dovranno affrontare tutti i sistemi Open Source parzialmente commerciali, a partire da Arduino, Linux e Python dimostrano che abbiamo scelto la strada giusta.
Il sistema theremino ha sempre evitato con la massima cura ogni forma di merchandising, non accetta sponsorizzazioni, non promuove prodotti, non raccoglie fondi, non organizza eventi, non monetizza servizi, non raccoglie dati personali e non vende nulla.
Pertanto in base al “Cyber Resilience Act”, che per semplicità definiremo “CRA”, il nostro sistema è puramente: “software libero e open-source sviluppato o fornito al di fuori di un’attività commerciale“.
Consultando gli articoli del CRA nell’ultima parte di questo capitolo, potete constatare che il nostro sistema non può in alcun modo rientrare in quelle che il CRA definisce “attività commerciali” e quindi “non rientra nel campo di applicazione del regolamento”.
Altre piattaforma software che hanno un programma di sponsorship, monetizzano servizi, raccolgono fondi e organizzano corsi di coding ed eventi, dovranno invece tenere conto del CRA e adeguarsi per quanto possibile.
Il CRA potrebbe danneggiare notevolmente Arduino che vende prodotti e servizi, ma anche Linux che è il sistema operativo di un gran numero di prodotti commerciali, e anche la Python Software Foundation che raccoglie fondi, organizza eventi e corsi di coding e ha un programma di sponsorship.
Arduino senza le librerie Open Source diventerebbe difficilissimo da programmare, Python non potrebbe più fornire i package scaricabili con “pip install” e Linux diventerebbe inutilizzabile non potendo più installare i pacchetti essenziali per il suo funzionamento con “sudo apt-get”.
Se il testo attuale del CRA non verrà modificato, anche numerosi “repository” dedicati all’open source, tra cui ad esempio GitHub, GitLab e StackOverFlow, nonché tutti i programmatori che scrivono software su piattaforme che pubblicizzano prodotti, fanno merchandising e organizzano eventi e corsi a pagamento, Esempio 1, Esempio 2, rischieranno giuridicamente ed economicamente, con responsabilità penali e multe che possono raggiungere i 15 milioni di euro.
Ma, come ben sanno tutti i programmatori, scrivere software perfetto è praticamente impossibile, quindi per molti di loro l’unica opzione sarebbe smettere di scrivere software libero e lavorare solo in ambienti certificati. E quindi, potendo scaricare ogni responsabilità sulla burocrazia, finirebbero per produrre software anche peggiore.
Tale situazione potrebbe portare alla fine dell’innovazione e causare danni significativi all’industria del software europea. Inoltre, i paesi dell’est, come l’India e la Cina, potrebbero trarre vantaggio dalla situazione a spese dell’Europa.
Documentazione sul Cyber Resilience Act
Il Cyber Resilience Act è una proposta della Commissione Europea che mira a migliorare la sicurezza informatica per i dispositivi e i servizi connessi.
Le intenzioni sono ottime ma nella pratica potrebbe portare a risultati terribili. I beta test dell’Open Source verrebbero di fatto impediti o limitati e il risultato netto sarebbe di peggiorare la sicurezza e non di migliorarla.
Per chi sbaglia poi arriverebbero terribili sanzioni, ma intanto la frittata sarebbe fatta, l’Open Source verrebbe azzoppato e l’Europa perderebbe la sua base di programmatori più prolifica.
Per approfondire questi argomenti ascoltate i video seguenti di Moreno Razzoli e Matteo Flora:
Gli articoli del CRA che riguardano l’Open Source
Premessa 10: “Il software libero e open-source sviluppato o fornito al di fuori di un’attività commerciale non dovrebbe rientrare nel campo di applicazione del presente regolamento. Ciò vale in particolare per il software, compreso il codice sorgente e le versioni modificate, che è condiviso apertamente e liberamente accessibile, utilizzabile, modificabile e ridistribuibile.
“Nel contesto del software, un’attività commerciale potrebbe essere caratterizzata non solo dall’addebito di un prezzo per un prodotto, ma anche dall’addebito per servizi di assistenza tecnica, dalla fornitura di una piattaforma software attraverso la quale il produttore monetizza altri servizi, o dall’uso di dati personali per motivi diversi dal miglioramento esclusivo della sicurezza, della compatibilità o dell’interoperabilità del software.”
Articolo 16: “Una persona fisica o giuridica, diversa dal fabbricante, dall’importatore o dal distributore, che effettua una modifica sostanziale del prodotto con elementi digitali è considerata un fabbricante ai fini del presente regolamento”.
Nuova bozza del marzo 2023: “Per mantenere la spinta innovativa del software aperto, gli sviluppatori non sono vincolati dal regolamento se non ricevono alcun ritorno economico per i loro progetti. Al contrario, il software open source fornito nel contesto di un’attività commerciale viene compreso nelle disposizioni della legge.”
Si può leggere il testo completo su questo sito: https://www.european-cyber-resilience-act.com
Creative Commons License
Hardware, firmware e software dei componenti principali del sistema Theremino sono disponibili in Open Source, a scopo di studio, sotto la licenza Creative Commons. Per conoscerne i dettagli usate il bottone (CC) o il link.
Theremino-System is licensed under Creative Commons License
Tutte le informazioni di questo sito: immagini, schemi elettrici, istruzioni, software e piani di montaggio, sono utilizzabili liberamente, senza nessuna restrizione, anche con modifiche e anche a fini commerciali.
Nel caso però si intenda usare il nome Theremino, si devono rispettare la compatibilità tecnica e le linee guida di rispetto della vita e dell’ambiente. Il gruppo Theremino si riserva il diritto di decidere in merito, quindi prima di usare il nome Theremino contattateci.
Ulteriori informazioni qui: www.theremino.com/contacts/environmental-protection
Per le certificazioni CE e RoHS leggere qui: www.theremino.com/contacts/certifications
Software, firmware e documentazione disponibili in Open Source
- Informazioni complete sul protocollo di comunicazione.
- Programmi di esempio per comunicare con gli slot in C++, Csharp e VbNet con sorgenti.
- Programmi sul PC con sorgenti e progetti software completi e modificabili dagli utenti.
- Firmware da usare come esempio e modificabile dagli utenti.
Moduli di sistema e adattatori disponibili in Open Hardware
- Hardware, soluzioni circuitali e firmware dei moduli.
- Schemi elettrici completi, liste di componenti e informazioni sui fornitori.
- Progetti dei circuiti stampati e simulazioni Spice.
Regole per le donazioni
La circolare n.3, del 22 Gennaio 2008 (Link 1), al paragrafo 2 (Ambito oggettivo di applicazione) precisa esplicitamente, che l’imposta sulle donazioni, non si applica a quelle di modico valore (Articolo 783 del Codice Civile): di conseguenza, si può mettere nel proprio sito il pulsante Donate, senza essere tenuti, finché le donazioni rimangono modiche, ad alcun adempimento fiscale.
Tutto ciò è valido solo se le donazioni, sono erogazioni liberali propriamente dette, cioè se sono facoltative, e se per esse non è fissato (e nemmeno suggerito), un importo minimo. Inoltre, le donazioni non debbono costituire, una condizione necessaria per accedere ai contenuti, o ai servizi offerti nel sito (o anche a una parte di essi). Cioè non deve esserci alcuna discriminazione, tra i visitatori che donano, e quelli che non lo fanno.
Se così non fosse, le “donazioni” perderebbero la caratteristica di liberalità, si trasformerebbero in pagamenti e diventerebbero, in definitiva, solo un espediente per nascondere una vera e propria attività commerciale (che richiede un diverso, e più oneroso, inquadramento), cosa che può portare a pesanti sanzioni.
DOMANDA: Come si applica il concetto di modico valore al totale annuale delle donazioni percepite? Ovvero se incasso 1000 euro di donazioni all’anno, non dichiaro nulla ma se ne incasso 10.000 mila devo dichiararle?
RISPOSTA: Nelle norme in materia, si fa riferimento alla singola donazione, e mai al numero di donazioni, che si possono ricevere in un anno, o all’importo complessivo. Ad esempio: 1000 donazioni da 10 euro ciascuna, vengono trattate singolarmente, come donazioni di modico valore e il totale di 10000 Euro non è rilevante. Questo stando ad un’applicazione letterale della norma.
Bisogna però dire, che una situazione del genere non sarebbe molto realistica e che, se le donazioni diventano “troppe”, un verificatore fiscale potrebbe insospettirsi, e pensare che dietro quelle donazioni, ci siano i compensi per qualche attività commerciale o, peggio, illecita (riciclaggio, ecc…).
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